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Tessa Visconti è una fotoreporter che lascia il lavoro e la città in cui è nata, Torino, per seguire il marito ad Aosta. Mal volentieri si piega alla nuova condizione di solitudine e malinconia. Durante un pomeriggio che trascorre con sua figlia Bianca, la bambina varca il cancello di un parco giochi deserto. Un silenzio cupo domina sul rumore della natura. Un suono riecheggia all’improvviso come un urlo e raggela Tessa, il suo sguardo viene immediatamente catturato da un bigliettino alla base dello scivolo.
Un indovinello, un cattivo presagio, e la sensazione di essere osservata.
Tessa inizia così un percorso alla scoperta di se stessa, un enigma tra sacro e profano: un viaggio sincopato tra testi antichi, monumenti storici, castelli e verità sepolte tra le montagne maestose.
Ogni soluzione apre un nuovo rompicapo, “un gioco a incastro” che non può essere fermato.
Come il direttore d’orchestra di un’opera drammatica, ogni lettera conduce Tessa dentro una mente ipnotica e perversa. “Una figura oscura” senza forma e senza volto scandisce il ritmo, un tic-tac costante che s’interrompe con lo scorrere di una lacrima, fino al culmine di una verità inconfessabile.
Mi hai trovato, finalmente! Stai per iniziare il tuo percorso con me verso la verità. Imparerai a conoscermi col tempo, non devi avere fretta e non devi farne parola con nessuno, ricordati che siamo solo io e te.
ISBN | 9788832195880 |
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Anno di Pubblicazione | Giugno 2024 |
Genere | Narrativa |
Pagine | 410 pagine |
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Marianna Ottone è lo pseudonimo di una scrittrice italiana.
Matteo è un pittore schivo e solitario, con alle spalle un passato di cui non parla volentieri. Vive di lavori saltuari e ha un’unica amica, Claudia, che lo accetta così com’è, senza fare troppe domande.
Stella è un’ostetrica che si è appena lasciata col suo fidanzato e conduce una vita tranquilla e ordinaria. Ha fin da piccola il dono della premonizione e fa sogni e visioni che regolarmente si avverano. Un giorno Matteo la vede mentre cammina per strada nel centro di Modena. Il colpo di fulmine è immediato e lui la segue per cercare di conoscerla.
Ma quello che a prima vista sembra un incontro casuale, si rivela ben presto un preciso disegno del destino, di cui solo uno dei due è in parte consapevole.
Un destino che affonda le sue origini nella Modena del 1630, flagellata dalla peste e dagli orrori della Santa Inquisizione, quando per una donna essere bella e conoscere i poteri delle erbe mediche significava inevitabilmente avere addosso il “marchio del Diavolo” ed essere additata come strega.
La voglia, più o meno consapevole, di comprendere ciò che manca nella loro vita, conduce Anna, Nunzia e Raffaella, per motivi diversi, ad appassionarsi ai Balcani e a incontrarsi proprio lì.
Africa è un nome scritto da oltre un secolo nel destino di molte famiglie di Roasio, un piccolo paese in provincia di Vercelli.Alessandro Testa, ventenne ambizioso, abbandona l’Italia per raggiungere il fratello maggiore in Nigeria.
Sono gli anni che precedono la Seconda Guerra Mondiale e quei ragazzi rappresentano, con l’avventura nel sangue e il coraggio nel cuore, quella generazione di giovani che sono emigrati per cercare qualcosa di nuovo.
Ma in un contesto storico mondiale così incerto, abbandonare la patria è un enorme azzardo. Gli italiani partiti per l’Africa nei primi anni del XX secolo andavano incontro all’ignoto, alle malattie e alla solitudine, prendendo poi consapevolezza di come il loro destino fosse affidato al vero sovrano del continente; a quel sole che, senza curarsi delle sorti degli uomini, sorge ogni giorno celebrando il trionfo di una natura tanto potente da prendere il sopravvento su tutta la razza umana.
Di quei ragazzi, pochi hanno fatto fortuna, molti sono tornati a casa sconfitti, altrettanti sono morti e qualcuno è diventato uomo.
Boston, Massachusetts. Due preti sono stati uccisi in modo efferato, disumano. La prima vittima ha la schiena scuoiata, mentre la seconda è senza testa, tranciata di netto. Sulle scene del crimine, la Scientifica ha rinvenuto la firma dell’assassino: A.B. A.G. Gli Indiavolati. In calce, una croce capovolta. La Omicidi sospetta un movente satanico, un rituale di magia nera che ha portato alla morte i due religiosi. Ma quelle lettere e quelle parole fanno scattare qualcosa nella mente del capitano David Carlson. Gli Indiavolati non è il nome di una setta satanica, bensì di una band…
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