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Divampa una rivolta in Francia.
Insorgono i nuovi miserabili.
Dalle banlieue al cuore delle città l’urto si propaga. Sconvolge economia, frontiere, finanza e istituzioni. Tremendo il contraccolpo per l’Italia, vertiginoso il tracollo. Lo Stato scalcia, vacilla e schianta nel volgere di un’estate. L’ultima, in tempo di pace.
Sgretolamento, frantumazione, apnea dell’ordinario…
Ma è quando i vincoli sociali si allentano, che affiorano le vite.
Pinti ne afferra sette. Sette traiettorie emblematiche come carte dei tarocchi, allo stesso modo ambigue, irripetibili, contraddittorie. Le mescola in una trama di rimandi e corrispondenze, le accarezza con una scrittura capace di trattenere, da ogni gesto e da ogni pensiero, una particolare luce. Sempre fraterna, a tratti ironica, mai giudicante.
Che sia un viaggio con lo zaino in spalla o una crisi di governo, una guerriglia urbana o una capriola tra le foglie, ogni pagina schiude un orizzonte dov’è lo spazio intimo a scavare nel politico, di fenditura in fenditura, fino a svuotare molte delle parole con cui la civiltà si ostina a raccontare se stessa.
Un romanzo di stirpe nuova, barbarico e delicato.
Una sinfonia picaresca, a strapiombo sul caos.
Una nicchia per creature selvatiche, nell’ora incerta del tramonto.
ISBN | 9788832195330 |
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ANNO DI PUBBLICAZIONE | Aprile 2022 |
Genere | Narrativa |
Pagine | 576 pagine |
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Marco Pinti (Varese, 1985).
Il periodo ipotetico è il suo primo romanzo.
Giacomo “Jack”Alighieri ha una routine collaudata che non ha alcuna voglia di cambiare, così come non ha voglia di fare molte cose. Giorno dopo giorno la sua vita comincia con la sveglia nel suo bilocale, continua per otto ore in un ufficio e si conclude la sera al BarCellona, tra nostalgici degli anni Ottanta, idraulici amanti del teatro, personaggi muti o solo silenziosi, birra e vino bianco. E narrazioni fantasiose al bancone del bar, che lo vede di volta in volta cantastorie o imbonitore, truffatore della realtà o suo archivista. Avrebbe potuto continuare così per sempre, magari aggiungendo ogni tanto un’uscita con l’amico storico, ma una serie di bigliettini di cartone lasciati sul tavolo della cucina del suo appartamento cambia tutto. Poche parole scritte con una grafia che odora di femmina e di avventura, un luogo e un orario. Un appuntamento con il destino, ma di chi?
Speranza è solita cibarsi di ricordi, continua ad aggrapparsi alla disfunzione del suo ventricolo sinistro pur di non vivere appieno il presente. Ogni scusa è buona per non fare i conti con le sue incertezze finché, dopo un violento temporale marzolino, ella non rimarrà incantata da una misteriosa sagoma che sembra vivere dentro le pozzanghere. Lui è Vic, giovane dai vestiti di tenebra e dalla pelle di luna, un ragazzo proprio come tutti gli altri, oppure, la soluzione alla paura corroborante che continua a logorare il cuore di Speranza.
La tranquillità di un piccolo paese della provincia bresciana viene stravolta da un omicidio inquietante e morboso, l’ultimo di una serie.
Ed è quando l’Interpol si presenta alla porta del distretto di Polizia per reclamare informazioni su quel delitto, che l’ispettore capo Filippo Santacroce viene catapultato in una storia via via più tortuosa.
Si tratta davvero di un killer seriale? L’unica certezza è che l’autore delle macabre opere comunica attraverso rompicapi e tatuaggi. Che anche lui si stia nascondendo da qualcuno? E soprattutto, perché vuole proteggere gli investigatori?
Santacroce si troverà quindi proiettato in una storia al di là del tempo e dell’immaginario, il frutto di una programmazione ben precisa iniziata molto tempo prima. Le indagini apriranno squarci su una realtà terribile, una verità paradossale e inverosimile in cui la morte di povere donne è solo il mezzo per arrivare a qualcosa di molto più complesso.
Per risolvere il caso, Santacroce non solo dovrà fare i conti con l’orrore, ma si troverà costretto a indagare su se stesso, sul suo passato e sulle insicurezze che lo attanagliano. E se questo fosse solo l’inizio?
Sofia è una diciannovenne altoatesina che lavora nel Bed and Breakfast di famiglia e cerca di superare la separazione dei genitori, aiutata dall’inseparabile amica Barbara e dal fidanzato Peter. Erik è un atleta norvegese giunto in Italia per prepararsi ai mondiali di biathlon e compiacere le esigenze di un padre che aveva puntato tutto sul fratello maggiore, ormai impossibilitato, a causa di un terribile incidente stradale, a proseguire la carriera sportiva. Un giorno i due ragazzi si scontrano sulle piste da sci, e la loro vita non sarà più la stessa: non solo dovranno confrontarsi con un sentimento travolgente, con la gelosia e con la paura del futuro, ma anche domandarsi se la vita che stanno conducendo è stata davvero scelta da loro, o da un mondo adulto che si palesa ai loro occhi con tutti i propri limiti.
La suggestiva ambientazione alpina fa da cornice a una storia d’amore dolceamara, nutrita dalle buone intenzioni dei protagonisti e sporcata da un universo di traumi irrisolti, primo fra tutti il bisogno di colmare la sofferenza dei propri genitori, sacrificandosi per loro. Attraverso una serie di riavvicinamenti e separazioni, Erik e Sofia troveranno le risposte alle domande che attagliano uno dei periodi più delicati della vita, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Chi mi ama? Chi mi accoglie? E soprattutto: chi sono io? Cosa desidero davvero?
Il modo condizionale esprime tutto ciò che è incertezza, come i dubbi, i se e i ma che affollano la mente di Amelia: trentaquattro anni, inguaribile romantica e una perseguitante dose di ansia. È un diario a salvarla, l’increspante bisogno di raccontarsi che il dottor Bruni, il suo psicoterapeuta, sollecita affinché possa prendere coscienza che un’esistenza di esitazioni sbarra la strada ai suoi passi. Soprattutto ora che la vita l’ha posta di fronte a un grande progetto.
Sostenuta dal compagno Leonardo, Amelia si prende una pausa dal lavoro per risolvere le ferite subite da Raffaele, suo primo ragazzo, e colmare le lacune affettive di una madre fredda, preoccupata solo di infondere in lei e suo fratello Lorenzo i dogmi della religione cristiana. Si ritrova a fare i conti con una rivelazione che riguarda Ada, storica amica d’infanzia, e con le conseguenze delle sue perpetue ruminazioni mentali. La psicoterapia diventa per Amelia un paio d’ali per vedere le cose dall’alto, in modo distaccato, senza più soffrire.
E chissà se imparerà a lasciare andare e a vivere il presente…
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PER L’ANNO 2021 LA CASA EDITRICE HA RICEVUTO DALLA REGIONE PIEMONTE CONTRIBUTI DE MINIMIS GIÀ PUBBLICATI SUL REGISTRO NAZIONALE AIUTI DI STATO
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