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Il locale ha risucchiato molte vite. Si cominciava da adolescenti, imparando presto cosa significa appartenere a un luogo.
Milo, invece, ci arriva a vent’anni: intrappolato nel suo malessere, vive solo attraverso i libri. Le persone, invece, non le capisce.
Per tentare di conoscerle, inizia a lavorare al locale, e lì cresce, si perde. Sperimenta ogni modo per smettere di essere triste, anche i più pericolosi. Incontra una ragazza e pensa di aver trovato la soluzione; incontra un ragazzo curvo e stanco, e crede di poterlo salvare…
Le loro storie s’intrecciano, vissute insieme, sebbene anagraficamente lontane.. Gli anni passano, e non sono più adolescenti, ma sono ancora pieni di rabbia, con domande sospese, frasi fraintese, liti mai avvenute.
Qualcuno è cambiato, qualcuno sopravvive adattandosi.
Altri restano fermi, amanti della propria paura.
Qualcuno è cambiato, qualcuno sopravvive adattandosi.
Altri restano fermi, amanti della propria paura.
ISBN | 9788832195859 |
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ANNO DI PUBBLICAZIONE | Dicembre 2024 |
Genere | Narrativa |
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Anna Landini nasce nella provincia lombarda, quella dove, se sbagli direzione, da Milano ti ritrovi a Varese. Classe 1998, di una sola certezza ha fatto il suo punto fermo: scrivere. Ha studiato, ma ora non studia più. Ha lavorato, ma ora non lavora più. Scrive.
Autrice della newsletter Sproloqui, uno sguardo lucido e disincantato sul mondo di chi lo osserva senza pretese di comprensione, Anna pubblica racconti su riviste italiane e inglesi, esplorando ogni angolo delle parole per costruire storie. Il disordine è il suo primo romanzo completo, frutto di una passione senza compromessi.
Anno 2246. La Terra si trova sull’orlo del baratro climatico e demografico e l’arrivo di spietati e sanguinari invasori extraterrestri, i Badb, sembra essere il colpo finale per il pianeta. Contro ogni aspettativa, questo attacco proveniente dal profondo dell’Universo rinsalda lo spirito dei terrestri che, facendo fronte comune, riescono a resistere e ribattere colpo su colpo.
Dopo ulteriori quattro secoli di guerra e oltre sette miliardi di morti, uno sconosciuto impiegato del Dipartimento della Guerra tenta di ribellarsi a quel conflitto lontano e pulito, insinuatosi ormai nel tessuto sociale fino a diventarne parte. Troverà le risposte che cercava, ma saranno peggiori del suo più terribile incubo.
Giacomo “Jack”Alighieri ha una routine collaudata che non ha alcuna voglia di cambiare, così come non ha voglia di fare molte cose. Giorno dopo giorno la sua vita comincia con la sveglia nel suo bilocale, continua per otto ore in un ufficio e si conclude la sera al BarCellona, tra nostalgici degli anni Ottanta, idraulici amanti del teatro, personaggi muti o solo silenziosi, birra e vino bianco. E narrazioni fantasiose al bancone del bar, che lo vede di volta in volta cantastorie o imbonitore, truffatore della realtà o suo archivista. Avrebbe potuto continuare così per sempre, magari aggiungendo ogni tanto un’uscita con l’amico storico, ma una serie di bigliettini di cartone lasciati sul tavolo della cucina del suo appartamento cambia tutto. Poche parole scritte con una grafia che odora di femmina e di avventura, un luogo e un orario. Un appuntamento con il destino, ma di chi?
Divampa una rivolta in Francia.
Insorgono i nuovi miserabili.
Dalle banlieue al cuore delle città l’urto si propaga. Sconvolge economia, frontiere, finanza e istituzioni. Tremendo il contraccolpo per l’Italia, vertiginoso il tracollo. Lo Stato scalcia, vacilla e schianta nel volgere di un’estate. L’ultima, in tempo di pace.
Sgretolamento, frantumazione, apnea dell’ordinario…
Ma è quando i vincoli sociali si allentano, che affiorano le vite.
Pinti ne afferra sette. Sette traiettorie emblematiche come carte dei tarocchi, allo stesso modo ambigue, irripetibili, contraddittorie. Le mescola in una trama di rimandi e corrispondenze, le accarezza con una scrittura capace di trattenere, da ogni gesto e da ogni pensiero, una particolare luce. Sempre fraterna, a tratti ironica, mai giudicante.
Che sia un viaggio con lo zaino in spalla o una crisi di governo, una guerriglia urbana o una capriola tra le foglie, ogni pagina schiude un orizzonte dov’è lo spazio intimo a scavare nel politico, di fenditura in fenditura, fino a svuotare molte delle parole con cui la civiltà si ostina a raccontare se stessa.
Un romanzo di stirpe nuova, barbarico e delicato.
Una sinfonia picaresca, a strapiombo sul caos.
Una nicchia per creature selvatiche, nell’ora incerta del tramonto.
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PER L’ANNO 2021 LA CASA EDITRICE HA RICEVUTO DALLA REGIONE PIEMONTE CONTRIBUTI DE MINIMIS GIÀ PUBBLICATI SUL REGISTRO NAZIONALE AIUTI DI STATO
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