Un aereo italiano che merita un posto di rilievo nella storia dell’aviazione mondiale, rappresentando nel contempo simbolo di un periodo per molti aspetti glorioso della nostra storia aeronautica e della tecnica italiana. Primo vero successo di idrovolante a doppio scafo, quasi avveniristico al momento della sua comparsa, il SIAI S.55 nonostante abbia conquistato una serie incredibile di record e imprese sia nel campo militare che civile, inspiegabilmente non è stato trattato adeguatamente dalla storiografia aeronautica.
Il lavoro di Fabrizio Sanetti è estremamente meritorio, poiché, nonostante le difficoltà nel reperimento della documentazione, porta alla luce una porzione di storia di questo bellissimo velivolo che ben pochi anche tra gli appassionati sono a conoscenza. La vita operativa della manciata di velivoli venduti alla Russia, ha avuto una vita relativamente breve, ma assolutamente degna di nota dal momento che nei vasti cieli della Siberia l’attività degli S.55, sottoposti a climi per i quali non erano stati sicuramente pensati, non fu affatto facile. Fu anche una storia di uomini, che con un misto di dedizione e avventura hanno assicurato collegamenti aerei volando per centinaia di chilometri sulle immense foreste seguendo il corso di fiumi in condizioni estremamente precarie.
Un ringraziamento sincero alla ricerca di Fabrizio Sanetti, che colma un vuoto nella storia di questo iconico velivolo italiano.
Luigino Caliaro
scrittore aeronautico
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