E quando si è disperati ci si attacca a tutto,
anche a un cieco che legge gli uomini.
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Béssir, Sud del mondo. Vent’anni fa Mariño è arrivato dal mare, avvolto nel mistero, adottato dal potente Generale Alvàrez.
Amato da tutti, il ragazzo custodisce però una maledizione terribile: non può amare. La sua purezza assoluta lo blocca ogni volta che tenta di aprire il cuore, lasciandolo in preda alla disperazione. Quando ogni speranza sembra svanire, l’incontro con Birù, un enigmatico poeta cieco capace di leggere l’anima, svela una crudele verità: solo un amore libero da qualsiasi interesse potrà salvarlo. Mariño, sconvolto e ferito, fugge oltre la grande muraglia, verso il Nord proibito, terra nemica e misteriosa.
Inizia così un viaggio epico e commovente, dove Mariño scoprirà che la vita autentica inizia solo quando si è disposti a perdere tutto per amore.
Una storia travolgente di sentimenti estremi, sacrifici, conflitti e redenzioni, che racconta la forza irresistibile dell’amore vero, quello capace di superare ogni barriera, persino l’odio, la guerra e il destino stesso.
E quando si è disperati ci si attacca a tutto,
anche a un cieco che legge gli uomini.
ANNO DI PUBBLICAZIONE | Maggio 2025 |
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ISBN | 9788832195934 |
Genere | Narrativa |
Pagine | 232 pagine |
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Mattia Vandoni è nato nel 1990 e vive in provincia di Novara.
Dopo aver conseguito una laurea in Filosofia e una in Psicologia, ha scelto di dedicarsi all’ascolto dell’essere umano, nelle sue fragilità e nei suoi slanci più profondi. Lavora come psicologo dello sviluppo, accompagnando bambini, adolescenti e famiglie nei loro percorsi di crescita.
Crede nella forza della gentilezza, nell’autenticità dell’incontro con l’altro e nella capacità di accogliere ciò che spesso resta invisibile.
La scrittura, come il suo lavoro clinico, nasce dall’urgenza di dare voce al dolore e ai sogni che abitano l’essere umano.
Genova è la città dei dualismi. Basta voltarsi dall’altra parte e il mare diventa monte, il levante ponente e le discese salite.
Una sera un imprenditore genovese si volta dall’altra parte, e la vita diventa morte. Qualche mese più tardi, sua figlia Claudia, che ancora non ha metabolizzato la morte del padre, conosce Alfio, un uomo affascinante, vent’anni più grande di lei. Attratta dalla sua maturità e dal suo carisma, la ragazza si perde in una relazione totalizzante, che la allontana dalla sua città e dai suoi affetti.
Anche Claudia si volta dall’altra parte, e la luce di un presente fatto d’amore e passione si trasforma nell’oscurità di un futuro pieno di bugie, soprusi e violenza. Riuscirà a uscirne?
Una storia vera
Sedici anni di calcio, di tifo e di vita.
La crescita personale, le emozioni e ti travagli di un bambino che attraversa l’infanzia e l’adolescenza fino a ritrovarsi uomo; accompagnato in tutti quegli anni da una passione travolgente: la Juventus.
Urla, risa, abbracci… Pianti di gioia e dolore…
Un amore che accompagna Mikael dal giorno della sua Prima Comunione: era il 5 maggio 2002.
Speranza è solita cibarsi di ricordi, continua ad aggrapparsi alla disfunzione del suo ventricolo sinistro pur di non vivere appieno il presente. Ogni scusa è buona per non fare i conti con le sue incertezze finché, dopo un violento temporale marzolino, ella non rimarrà incantata da una misteriosa sagoma che sembra vivere dentro le pozzanghere. Lui è Vic, giovane dai vestiti di tenebra e dalla pelle di luna, un ragazzo proprio come tutti gli altri, oppure, la soluzione alla paura corroborante che continua a logorare il cuore di Speranza.
Divampa una rivolta in Francia.
Insorgono i nuovi miserabili.
Dalle banlieue al cuore delle città l’urto si propaga. Sconvolge economia, frontiere, finanza e istituzioni. Tremendo il contraccolpo per l’Italia, vertiginoso il tracollo. Lo Stato scalcia, vacilla e schianta nel volgere di un’estate. L’ultima, in tempo di pace.
Sgretolamento, frantumazione, apnea dell’ordinario…
Ma è quando i vincoli sociali si allentano, che affiorano le vite.
Pinti ne afferra sette. Sette traiettorie emblematiche come carte dei tarocchi, allo stesso modo ambigue, irripetibili, contraddittorie. Le mescola in una trama di rimandi e corrispondenze, le accarezza con una scrittura capace di trattenere, da ogni gesto e da ogni pensiero, una particolare luce. Sempre fraterna, a tratti ironica, mai giudicante.
Che sia un viaggio con lo zaino in spalla o una crisi di governo, una guerriglia urbana o una capriola tra le foglie, ogni pagina schiude un orizzonte dov’è lo spazio intimo a scavare nel politico, di fenditura in fenditura, fino a svuotare molte delle parole con cui la civiltà si ostina a raccontare se stessa.
Un romanzo di stirpe nuova, barbarico e delicato.
Una sinfonia picaresca, a strapiombo sul caos.
Una nicchia per creature selvatiche, nell’ora incerta del tramonto.
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