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Giovanna, detta Giò, ha cinque anni quando la madre muore. È un pomeriggio del 1974, e lei sta colorando insieme al fratellino Luca. La Giulietta che si ferma sulla ghiaia e la disperazione del padre e dei nonni rompono l’incantesimo, stravolgendo per sempre la sua vita.
Il padre trascinerà la protagonista in giro per il mondo cambiando amori, paesi e lavori, in un maldestro tentativo di ricomporre una famiglia felice. Giò instaurerà un rapporto privilegiato con Corrado, un cugino del padre, che sembra l’unico in grado di comprenderla in quella famiglia disfunzionale.
L’adolescenza di Giò coincide con il rientro in Italia, dove la sua famiglia subirà una profonda trasformazione. In un periodo di fragilità del padre, Corrado sembra offrire una soluzione alla fatica della vita “ordinaria” proponendone una che promette benessere, felicità, e addirittura la sconfitta della morte.
Il prezzo da pagare sarà la libertà individuale, fisica e di pensiero.
La famiglia inizia quindi una vita comunitaria per abbracciare appieno gli insegnamenti di Corrado, tramutatosi in un maestro efferato.
Giò racconta la follia, la ferocia, l’insensatezza della vita che è costretta a vivere ma dalla quale fatica a uscire.
In Cinque Inverni emerge come la violenza possa insinuarsi anche lì, dove il cuore dovrebbe sentirsi al sicuro. Ma Giovanna non si arrende. Soffre, s’innamora, si ribella.
E si ritroverà a raccogliere le ultime parole del padre, in uno spazio sospeso tra il dolore del ricordo e la potenza della rinascita.
In Cinque Inverni emerge come la violenza possa insinuarsi anche lì, dove il cuore dovrebbe sentirsi al sicuro. Ma Giovanna non si arrende. Soffre, s’innamora, si ribella.
ANNO DI PUBBLICAZIONE | Aprile 2025 |
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Genere | Narrativa |
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Quando muore, Ciccitta Lampis lascia la nipote Lia e le figlie Ruth, Ester e Noemi in condizioni economiche difficili. Dopo una lunga riflessione, l’unica soluzione possibile sembra la vendita del numero venti, un edificio lungo la via principale del paese, di proprietà della famiglia da generazioni. Ma l’arrivo di Giorgio Albert da Parigi stravolgerà ogni piano: prima del decesso, Ciccitta ha firmato con lui un contratto di locazione perché possa aprirvi una libreria. La follia del progetto oltraggia tutto il paese: leggono in troppo pochi a Santa Gisa perché possa avere successo.
Sullo sfondo di un piccolo centro del sud ovest sardo, il numero venti si farà crocevia di romanzi e di tradizioni perdute che non solo ricorderanno alle Lampis quanto della loro storia abbiano messo da parte, ma faranno soffiare impetuoso il vento del cambiamento su una comunità che ha dimenticato sé stessa.
A centocinquanta anni dalla nascita di Grazia Deledda, Mezzo giro di velluto omaggia le atmosfere e i personaggi di Canne al vento, raccontando con un tocco di realismo magico il velo sottile che separa la vita e la morte.
Anna nasce l’11-11-1991 -palindromi il suo nome e la sua data di nascita- in un giorno di San Martino che tutti ricorderanno per la forza impetuosa con cui soffiarono Maestrale e Scirocco: i due venti contrapposti che avvolgono la Sardegna.
Due forze equivalenti e contrastanti, come bene e male, che da quel giorno non la lasceranno mai. Tra miti e leggende della tradizione popolare, stregoneria e Inquisizione, magia bianca e magia nera si snoda la storia di Anna: riuscirà a conciliare gli opposti?
“Nomen omen” è stato finalista al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti 2018 e secondo classificato al premio Città di Siena, sezione Elba book festival.
Un mistero avvolge il nostro Universo: come ha avuto origine la vita? E se a parlare di questo fossero una bambina e la sua gattina? Con un viaggio, “attraverso lo specchio” come fece Alice, scopriranno non solo che viviamo in un mondo asimmetrico, ma anche come la vita stessa dipenda da questa asimmetria. Un viaggio fantastico a ritroso nel tempo fra oggetti quotidiani, nell’arte, nell’architettura, nella natura, nella chimica, per scoprire il motivo della nostra asimmetria. Sarà proprio la gattina Anna a spiegare alla bambina dallo “strano” nome Airtemmisa, che nel mondo speculare diventerà Asimmetria, come mai il mondo in cui viviamo è fatto così. Le racconterà storie, aneddoti e un po’ di chimica, per descrivere le immagini speculari che regolano la nostra esistenza, il mistero dell’origine della vita che avvolge l’Universo e tutto ciò che donne e uomini di scienza fanno per svelarlo.
La voglia, più o meno consapevole, di comprendere ciò che manca nella loro vita, conduce Anna, Nunzia e Raffaella, per motivi diversi, ad appassionarsi ai Balcani e a incontrarsi proprio lì.
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